Alcune attività e laboratori realizzati:
Viaggi da Imparare: Classe 3° B Bibbona
Anno Scolastico 2017/2018
In queste ore di alternativa abbiamo usato un sito che si chiama “ Viaggi da Imparare” dove abbiamo guardato diversi video di vari personaggi che sono scappati dal loro paese per motivi più o meno comuni cioè la guerra.
In questo testo abbiamo immaginato di essere noi stessi delle persone che dovevano scappare dal nostro paese e ci siamo inventati una nostra storia.
In questo testo abbiamo immaginato di essere noi stessi delle persone che dovevano scappare dal nostro paese e ci siamo inventati una nostra storia.
La storia di Renato
Purtroppo è scoppiata una guerra civile qui in Italia e siamo dovuti scappare a forza in un’ altro paese: il Giappone .
Tutto questo è successo circa 1 anno fa quando in tutta Toscana è insorto un problema politico contro il presidente della regione perché aveva chiesto al paese ,violando la costituzione, di proclamare il suo stato, che però avrebbe avuto una forma di governo molto dura : la dittatura comunista.
I miei genitori, avendo già vissuto questa forma di governo in Albania, decisero di scappare il più presto possibile per il feroce modo in cui trattava TUTTI gli abitanti e perché toglieva a gran parte della popolazione i suoi beni . Il Giappone era una buona scelta perché era un paese tra le 3 potenze mondiali e aveva un modo molto capace di governare facendo vivere bene gran parte della sua popolazione.
Purtroppo tutto questo non fu tanto facile anche perché le linee aeree che partivano da Pisa, da Firenze e da tutte le altre zone circostanti furono tagliate dalle popolazioni delle rivolte e quindi l’ unica scelta era quella di fare un viaggio enorme con gli aeroporti di altre nazioni o passando attraverso l’ Asia.
La 1° proposta fu quella scelta infatti saremo dovuti andare in Francia e prendere l’ aereo per New York . Purtroppo non fu facile come sembrava. Infatti per andare in Francia abbiamo dovuto prendere dei biglietti di autobus carissimi a causa della situazione e con più di 15 ore di viaggio e arrivare a Parigi, che era in quel periodo l’ aeroporto più sicuro della Francia . Arrivati a New York abbiamo dovuto prendere un autobus per andare a San Francisco dove dovevamo prendere una nave per Tokyo.
Abbiamo fatto questa scelta perché era meno costosa; infatti abbiamo risparmiato ben 520$ . Purtroppo non sono riuscito a portare tutto quello che avevo : abbiamo portato qualche vestito e abbiamo prelevato tutti i soldi dalla banca . Io mi sono portato dietro solo i vestiti, dei videogiochi e il mio cellulare, come mio fratello. Oggi abitiamo a Tokyo, viviamo molto bene ed io ho trovato il lavoro che sognavo e per di più insieme a mio fratello .
I miei genitori stanno bene e tra qualche anno diventeranno pensionati , io ho una moglie e due figli e do tutti gli anni un grandissimo contributo familiare. Ho fatto bene a scappare ed ora capisco tutte quelle persone che sono scappate dai loro paesi con grandissima difficoltà ma anche con un grande motivo.
Tutto questo è successo circa 1 anno fa quando in tutta Toscana è insorto un problema politico contro il presidente della regione perché aveva chiesto al paese ,violando la costituzione, di proclamare il suo stato, che però avrebbe avuto una forma di governo molto dura : la dittatura comunista.
I miei genitori, avendo già vissuto questa forma di governo in Albania, decisero di scappare il più presto possibile per il feroce modo in cui trattava TUTTI gli abitanti e perché toglieva a gran parte della popolazione i suoi beni . Il Giappone era una buona scelta perché era un paese tra le 3 potenze mondiali e aveva un modo molto capace di governare facendo vivere bene gran parte della sua popolazione.
Purtroppo tutto questo non fu tanto facile anche perché le linee aeree che partivano da Pisa, da Firenze e da tutte le altre zone circostanti furono tagliate dalle popolazioni delle rivolte e quindi l’ unica scelta era quella di fare un viaggio enorme con gli aeroporti di altre nazioni o passando attraverso l’ Asia.
La 1° proposta fu quella scelta infatti saremo dovuti andare in Francia e prendere l’ aereo per New York . Purtroppo non fu facile come sembrava. Infatti per andare in Francia abbiamo dovuto prendere dei biglietti di autobus carissimi a causa della situazione e con più di 15 ore di viaggio e arrivare a Parigi, che era in quel periodo l’ aeroporto più sicuro della Francia . Arrivati a New York abbiamo dovuto prendere un autobus per andare a San Francisco dove dovevamo prendere una nave per Tokyo.
Abbiamo fatto questa scelta perché era meno costosa; infatti abbiamo risparmiato ben 520$ . Purtroppo non sono riuscito a portare tutto quello che avevo : abbiamo portato qualche vestito e abbiamo prelevato tutti i soldi dalla banca . Io mi sono portato dietro solo i vestiti, dei videogiochi e il mio cellulare, come mio fratello. Oggi abitiamo a Tokyo, viviamo molto bene ed io ho trovato il lavoro che sognavo e per di più insieme a mio fratello .
I miei genitori stanno bene e tra qualche anno diventeranno pensionati , io ho una moglie e due figli e do tutti gli anni un grandissimo contributo familiare. Ho fatto bene a scappare ed ora capisco tutte quelle persone che sono scappate dai loro paesi con grandissima difficoltà ma anche con un grande motivo.
La storia di Samuele
Sono Samuele e sono nato a Cecina e vivo a Bibbona.
Un giorno in un mattino assolato di estate al notiziario arrivò la comunicazione che era in arrivo uno tsunami a marina di Bibbona. Appena seppi che stava arrivando uno tsunami presi il mio motorino e iniziai a scappare verso la parte opposta allo tsunami e appena arrivò a marina tempo pochi secondi vidi la mega onda e in poco tempo mi fu vicina e dopo poco mi travolse.
Io fortunatamente non fui ucciso, persi solo un braccio che venne spezzato con lo scontro fra due alberi che poi fece infezione e lo amputarono quando quelli della croce rossa mi trovarono.
Io mi risvegliai in un ospedale di Milano e poco dopo essermi svegliato me ne andai e rimasi a vivere a Milano trovai un lavoro come impiegato e tre anni dopo ritrovai i miei parenti che senza sosta erano stati a cercarmi, appena mi trovarono furono felicissimi e tre mesi dopo lasciai il mio lavoro e tornai a Bibbona a casa mia e la trovammo distrutta.
Lo stato per la prima volta in tutta la sua vita ci diede dei soldi per ricostruirci casa e il nostro agriturismo che avevamo appena finito e con lo tsunami fu distrutto, i campi tre anni e tre mesi dopo tornarono fertili riapri la azienda agricola apri il nostro agriturismo e un anno dopo la vita era tornata esattamente come prima dell’ arrivo dello tsunami e fummo felici per il resto della vita.
Un giorno in un mattino assolato di estate al notiziario arrivò la comunicazione che era in arrivo uno tsunami a marina di Bibbona. Appena seppi che stava arrivando uno tsunami presi il mio motorino e iniziai a scappare verso la parte opposta allo tsunami e appena arrivò a marina tempo pochi secondi vidi la mega onda e in poco tempo mi fu vicina e dopo poco mi travolse.
Io fortunatamente non fui ucciso, persi solo un braccio che venne spezzato con lo scontro fra due alberi che poi fece infezione e lo amputarono quando quelli della croce rossa mi trovarono.
Io mi risvegliai in un ospedale di Milano e poco dopo essermi svegliato me ne andai e rimasi a vivere a Milano trovai un lavoro come impiegato e tre anni dopo ritrovai i miei parenti che senza sosta erano stati a cercarmi, appena mi trovarono furono felicissimi e tre mesi dopo lasciai il mio lavoro e tornai a Bibbona a casa mia e la trovammo distrutta.
Lo stato per la prima volta in tutta la sua vita ci diede dei soldi per ricostruirci casa e il nostro agriturismo che avevamo appena finito e con lo tsunami fu distrutto, i campi tre anni e tre mesi dopo tornarono fertili riapri la azienda agricola apri il nostro agriturismo e un anno dopo la vita era tornata esattamente come prima dell’ arrivo dello tsunami e fummo felici per il resto della vita.
La storia di Mario
Siccome è scoppiata una guerra civile in Italia, sono dovuto scappare negli USA per salvarmi la vita.
La notte in cui sono scappato è stata molto difficile perché era inverno e faceva molto freddo e questo ha complicato di più le cose.
Mi ricordo ancora quel giorno orrendo della mia vita:
i miei genitori erano molto preoccupati perché saremmo potuti morire e allora decisero che in quella notte saremmo scappati; io ero molto in ansia: anche se ero felice perché potevamo salvarci la vita, ero molto preoccupato perché i piemontesi ci avrebbero presi e fucilati.
Arrivata la notte, siamo andati in macchina fino a Livorno e da lì, passata la polizia toscana dicendogli che andavamo dai nostri cugini che abitavano in Emilia-Romagna, siamo arrivati al confine col Piemonte.
I piemontesi però ci hanno catturati e ci hanno portati in carcere per passare la notte. La mattina dopo ci avrebbero uccisi.
L’unica fortuna che abbiamo avuto è che alle due di notte un militare piemontese ci aprì il carcere per poter scappare; purtroppo però lui, dopo aver fatto questo, morì fucilato da un suo compagno.
Abbiamo attraversato tutto il Piemonte senza altri problemi, perché quella persona che ha sacrificato la vita per noi ci aveva fatti dei passaporti falsi piemontesi. Una volta arrivati in Svizzera abbiamo preso l’aereo verso gli USA perché in Italia tutti gli aeroporti vennero chiusi per non far scappare la gente.
Ora sono felice perché mi sono fatto nuovi amici statunitensi e sono scappato dall’Italia senza problemi.
La notte in cui sono scappato è stata molto difficile perché era inverno e faceva molto freddo e questo ha complicato di più le cose.
Mi ricordo ancora quel giorno orrendo della mia vita:
i miei genitori erano molto preoccupati perché saremmo potuti morire e allora decisero che in quella notte saremmo scappati; io ero molto in ansia: anche se ero felice perché potevamo salvarci la vita, ero molto preoccupato perché i piemontesi ci avrebbero presi e fucilati.
Arrivata la notte, siamo andati in macchina fino a Livorno e da lì, passata la polizia toscana dicendogli che andavamo dai nostri cugini che abitavano in Emilia-Romagna, siamo arrivati al confine col Piemonte.
I piemontesi però ci hanno catturati e ci hanno portati in carcere per passare la notte. La mattina dopo ci avrebbero uccisi.
L’unica fortuna che abbiamo avuto è che alle due di notte un militare piemontese ci aprì il carcere per poter scappare; purtroppo però lui, dopo aver fatto questo, morì fucilato da un suo compagno.
Abbiamo attraversato tutto il Piemonte senza altri problemi, perché quella persona che ha sacrificato la vita per noi ci aveva fatti dei passaporti falsi piemontesi. Una volta arrivati in Svizzera abbiamo preso l’aereo verso gli USA perché in Italia tutti gli aeroporti vennero chiusi per non far scappare la gente.
Ora sono felice perché mi sono fatto nuovi amici statunitensi e sono scappato dall’Italia senza problemi.
PROGETTO ULISSE:
Progetto ULISSE (migrazioni, diritti, accoglienza)
Classi coinvolte: III A /IIB Bibbona, IIIK, II N
Insegnanti coinvolti: Aruta, Bendinelli, Cruschelli, Del Viva, Mucci, Sammartino, Telatin
Associazioni coinvolte: Arci Solidarietà, Mestizaje, SPRAR
Obiettivi:
-Acquisire un vocabolario adatto per parlare del fenomeno migratorio (immigrato, migrante, rifugiato)
OTTOBRE/DICEMBRE
FEBBRAIO
APRILE
Produzione di un elaborato finale multimediale per verificare le conoscenze acquisite, da inserire nel sito della scuola o su un blog apposito.
Tale progetto può essere integrato, nelle ore curricolari ed in collaborazione con il progetto dell'Orientamento Narrativo, con la lettura del libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”, di Fabio Geda, e con la visione di un film sull'argomento (film consigliati:
-Refugee blues di W.H. Auden (https://www.youtube.com/watch?v=krubUqbYslc)
Classi coinvolte: III A /IIB Bibbona, IIIK, II N
Insegnanti coinvolti: Aruta, Bendinelli, Cruschelli, Del Viva, Mucci, Sammartino, Telatin
Associazioni coinvolte: Arci Solidarietà, Mestizaje, SPRAR
Obiettivi:
-Acquisire un vocabolario adatto per parlare del fenomeno migratorio (immigrato, migrante, rifugiato)
- Acquisire conoscenze sul fenomeno migratorio
- Acquisire conoscenze sui diritti dei migranti, profughi e richiedenti asilo a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Costituzione italiana
- Incontrare diretti protagonisti provenienti da altri paesi, per superare pregiudizi e stereotipi
OTTOBRE/DICEMBRE
- 1 incontro di 2 ore con lo scrittore G. Napolillo, autore di “Le tartarughe ritornano sempre”, in collaborazione con l’associazione Mestizaje, Cecina (finanziamento Cesvot)
- 2 incontri di un’ora, con gli insegnanti curricolari, su fenomeno migratorio, diritti dei migranti, profughi e richiedenti asilo a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Costituzione italiana (v powerpoint allegato)
- 1 incontro di un’ora con la Responsabile del Progetto SPRAR (Sistema Protezione richiedenti asilo e rifugiati), in collaborazione con Arci Solidarietà
- 1 incontro di un’ora con un testimone (un richiedente asilo o rifugiato inserito nel progetto SPRAR)
FEBBRAIO
- 1 incontro di due ore con la delegazione del Manthoc (Perù) sul lavoro minorile e i diritti dei bambini e degli adolescenti, in collaborazione con Arci Bassa Val di Cecina, in collaborazione con Arci Solidarietà
- 1 incontro di due ore con la delegazione di ARCSEA, Filippine, in collaborazione con Arci.
APRILE
Produzione di un elaborato finale multimediale per verificare le conoscenze acquisite, da inserire nel sito della scuola o su un blog apposito.
Tale progetto può essere integrato, nelle ore curricolari ed in collaborazione con il progetto dell'Orientamento Narrativo, con la lettura del libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”, di Fabio Geda, e con la visione di un film sull'argomento (film consigliati:
- Il sole dentro, di Paolo Bianchini
- Almanya- La mia famiglia va in Germania, di Yasemin Samdereli)
-Refugee blues di W.H. Auden (https://www.youtube.com/watch?v=krubUqbYslc)
PROGETTO E-TWINNING:
Il progetto E-twinning 2016/2017 "Somos lo que comemos" ha previsto la collaborazione della nostra scuola con l'I.E.S. Ítaca di Tomares, Sevilla. Si tratta di un progetto che è durato tutto l'anno scolastico. I ragazzi italiani e spagnoli, mescolati in squadre internazionali hanno finto di essere reporter di un canale televisivo Twin TV a cui hanno dato voce e nome. I reporter hanno effettuato una serie di sondaggi preventivi riguardo alla conoscenza del mondo Slow Food nel loro territorio. In seguito sono state organizzate delle giornate di informazione attraverso l'intervento di esperti e il lavoro di ricerca e di esplorazione delle squadre si è concluso con l'organizzazione di un Mercatino Bio tanto in Spagna come in Italia. Lo scambio sotto forma di gemellaggio ha permesso ai ragazzi di conoscere non solo gli argomenti propri del progetto, ma anche di incontrare per la prima volta la cultura che da tre anni studiano.
Di seguito riportiamo alcune immagini del lavoro e il link alla pagina della piattaforma Twinspace utilizzata per il progetto.
Di seguito riportiamo alcune immagini del lavoro e il link alla pagina della piattaforma Twinspace utilizzata per il progetto.