Integrazione dei migranti e rifugiati nelle scuole Europee
Chelmsford, 29 ottobre-5 novembre 2017
International Study Programmes
prof.ssa Lucia Cruschelli
INTERNATIONAL STUDY PROGRAMMES
The Manor Hazleton Cheltenham GL54 4EB
Telephone: 01451-860379 Fax: 01451-860482
E-mail: [email protected]
ONE WEEK COURSE FOR EUROPEAN EDUCATORS
INTEGRATING THE CHILDREN OF MIGRANTS AND REFUGEES INTO EUROPEAN SCHOOLS
CHELMSFORD: SUNDAY 29 OCTOBER – SUNDAY 05 NOVEMBER 2017
DRAFT PROGRAMME
SUNDAY 29 OCTOBER - Arrive Chelmsford
MONDAY 30 OCTOBER
0900- Welcome and Introduction
1030- Lecture: The English Education System
1300- Lecture & discussion on Multicultural Britain
1530- Workshop: Strategies for integrating recently arrived migrants and refugees into school life, promoting tolerance,
diversity and inclusion and challenging prejudice and discrimination
TUESDAY 31 OCTOBER
0900- 1230 Workshop: Teaching techniques and strategies for second languag development, curriculum support and intercultural education for the children
of migrants and refugees.
1330-1630 Workshop: Teaching techniques and strategies for second language development, curriculum support and intercultural education for the children
of migrants and refugees.
WEDNESDAY 01 NOVEMBER
0830--1600 Day visit to a primary or secondary school
Observe lessons and learning support for migrants and refugees.
Opportunity for discussion with teachers.
THURSDAY 02 NOVEMBER
1000-1230 Visit a Migrant and Refugee Support Centre
FRIDAY 03 NOVEMBER
0830- 1600 Day visit to a primary or secondary school
Observe lessons and learning support for migrants and refugees.
Opportunity for discussion with teachers.
1700 Evaluation Session
SATURDAY 04 NOVEMBER
0830- 2000 Cultural visit to London
SUNDAY 05 NOVEMBER
Depart Chelmsford
The Manor Hazleton Cheltenham GL54 4EB
Telephone: 01451-860379 Fax: 01451-860482
E-mail: [email protected]
ONE WEEK COURSE FOR EUROPEAN EDUCATORS
INTEGRATING THE CHILDREN OF MIGRANTS AND REFUGEES INTO EUROPEAN SCHOOLS
CHELMSFORD: SUNDAY 29 OCTOBER – SUNDAY 05 NOVEMBER 2017
DRAFT PROGRAMME
SUNDAY 29 OCTOBER - Arrive Chelmsford
MONDAY 30 OCTOBER
0900- Welcome and Introduction
1030- Lecture: The English Education System
1300- Lecture & discussion on Multicultural Britain
1530- Workshop: Strategies for integrating recently arrived migrants and refugees into school life, promoting tolerance,
diversity and inclusion and challenging prejudice and discrimination
TUESDAY 31 OCTOBER
0900- 1230 Workshop: Teaching techniques and strategies for second languag development, curriculum support and intercultural education for the children
of migrants and refugees.
1330-1630 Workshop: Teaching techniques and strategies for second language development, curriculum support and intercultural education for the children
of migrants and refugees.
WEDNESDAY 01 NOVEMBER
0830--1600 Day visit to a primary or secondary school
Observe lessons and learning support for migrants and refugees.
Opportunity for discussion with teachers.
THURSDAY 02 NOVEMBER
1000-1230 Visit a Migrant and Refugee Support Centre
FRIDAY 03 NOVEMBER
0830- 1600 Day visit to a primary or secondary school
Observe lessons and learning support for migrants and refugees.
Opportunity for discussion with teachers.
1700 Evaluation Session
SATURDAY 04 NOVEMBER
0830- 2000 Cultural visit to London
SUNDAY 05 NOVEMBER
Depart Chelmsford
DOMENICA 29 OTTOBRE 2017
Sbarcata a Stansted con 10 minuti di anticipo, subito ci si scontra con il freddo umido ed i prezzi impossibili. Dopo 35' di autobus si arriva a Chelmsford. Stazione deserta, il centro città e la zona pedonale pieni di gente che fa shopping. E un po' di sole freddo.
E una bella sorpresa: sulla strada dello shopping un grande negozio di Oxfam, che qui raccoglie fondi per i suoi progetti nel mondo vendendo libri, vestiti e altre cose usate donate dalla gente. Inoltre da Oxfam si possono comprare i prodotti del Commercio Equo e Solidale, o sostenere i progetti per costruire pozzi, scuole e orti comunitari, come dice la scritta sulla facciata:
Fa crescere orti
Riempie le classi
Costruisce pozzi
Da potere alle donne
Combatte la povertà.
Fa crescere orti
Riempie le classi
Costruisce pozzi
Da potere alle donne
Combatte la povertà.
LUNEDI' 30 OTTOBRE 2017
Dopo un English breakfast fatto da me, dato che la famiglia ospitante era ancora dormentata, mi sono avventurata per stradine quasi di campagna dai nomi pittoreschi, come Cherwell Drive o Cotswolds Close. L'autobus era pieno di ragazzini che andavano a scuola, nelle loro uniformi e con l'aria assonnata.
Dopo 25 minuti di autobus fino in centro e 10 a piedi con un bel sole freddo, sono arrivata a. Regina Road, sede del corso. Siamo in tutto 13 insegnanti, provenienti da Italia, Germania, Francia, Slovacchia, Lettonia, Ungheria e Spagna. Con la collega ungherese faremo il corso sul l'integrazione dei migranti, gli altri sono qui per Britain Today.
La nostra relatrice è Gema Emiabata, insegnante di inglese attualmente presso il Suffolk County Council, dove si occupa del controllo delle varie scuole della contea.
Dopo 25 minuti di autobus fino in centro e 10 a piedi con un bel sole freddo, sono arrivata a. Regina Road, sede del corso. Siamo in tutto 13 insegnanti, provenienti da Italia, Germania, Francia, Slovacchia, Lettonia, Ungheria e Spagna. Con la collega ungherese faremo il corso sul l'integrazione dei migranti, gli altri sono qui per Britain Today.
La nostra relatrice è Gema Emiabata, insegnante di inglese attualmente presso il Suffolk County Council, dove si occupa del controllo delle varie scuole della contea.
Gli argomenti trattati sono stati:
- il sistema educativo inglese
- la Gran Bretagna multiculturale
- un laboratorio finale sulle strategie per integrare migranti e rifugiati nelle scuole, promuove la tolleranza, la diversità e l'inclusione e contrastare il pregiudizio e la discriminazione.
La parte più interessante della giornata sono state tuttavia le discussioni con i colleghi, sia sulle pratiche di inclusione , sia su altri temi generali che riguardano le migrazioni e come gli "stranieri " sono accolti e percepiti nei vari paesi d'origine del gruppo.
Abbiamo scoperto per esempio ch nel Regno Unito esistono delle statistiche sui gruppi etnici, che sono identificati anche attraverso il colore della pelle, cosa che in altri paesi sarebbe considerata politicamente scorretta, impropria o addirittura illegale. In Francia infatti è proibito per legge dichiarare la propria appartenenza etnica o religiosa proprio per evitare discriminazioni.
- il sistema educativo inglese
- la Gran Bretagna multiculturale
- un laboratorio finale sulle strategie per integrare migranti e rifugiati nelle scuole, promuove la tolleranza, la diversità e l'inclusione e contrastare il pregiudizio e la discriminazione.
La parte più interessante della giornata sono state tuttavia le discussioni con i colleghi, sia sulle pratiche di inclusione , sia su altri temi generali che riguardano le migrazioni e come gli "stranieri " sono accolti e percepiti nei vari paesi d'origine del gruppo.
Abbiamo scoperto per esempio ch nel Regno Unito esistono delle statistiche sui gruppi etnici, che sono identificati anche attraverso il colore della pelle, cosa che in altri paesi sarebbe considerata politicamente scorretta, impropria o addirittura illegale. In Francia infatti è proibito per legge dichiarare la propria appartenenza etnica o religiosa proprio per evitare discriminazioni.
Una parte della relazione è stata dedicata a "Integrating EAL learners".
EAL è un acronimo che significa English as an additional language ed è usato per descrivere un ragazzo che in famiglia è esposto ad una lingua che non è l'inglese. Nel Regno Unito si tratta del 20,1% degli alunni nella scuola primaria e del 15,7% nella scuola secondaria.
EAL è un acronimo che significa English as an additional language ed è usato per descrivere un ragazzo che in famiglia è esposto ad una lingua che non è l'inglese. Nel Regno Unito si tratta del 20,1% degli alunni nella scuola primaria e del 15,7% nella scuola secondaria.
Sul multiculturalismo in Gran Bretagna, la relatrice ci ha proposti una poesia del poeta di origine caraibica Benjamin Zephaniah, rielaborata da un gruppo di studenti in un video pubblicato su YouTube.
MARTEDÌ 31 OTTOBRE 2017 |
TEACHING TECNIQUES AND STRATEGIES FOR SECOND LANGUAGE DEVELOPMENT, CURRICULUM SUPPORT AND INTERCULTURAL EDUCATION FOR THE CHILDREN OF MIGRANTS AND REFUGEES
Metodologie didattiche e strategie per lo sviluppo della seconda lingua, supporto al curriculum e educazione interculturale per i figli dei migranti e rifugiati
Li Yen French
Hounslow Language Service Ltd
Www.ealhls.org.uk
Metodologie didattiche e strategie per lo sviluppo della seconda lingua, supporto al curriculum e educazione interculturale per i figli dei migranti e rifugiati
Li Yen French
Hounslow Language Service Ltd
Www.ealhls.org.uk
Sessione molto impegnativa stamani: la mia collega ungherese ed io abbiamo lavorato dalle 9 alle 16 con pochissime interruzioni su uno degli argomenti principali del nostro progetto: metodologie per l'integrazione degli studenti EAL, English as an Additional Language, terminologia inglese corrispondente a Italiano come L2.
La nostra insegnante, Li Yen French, nata a Singapore vive da decenni nel Regno Unito e si occupa dell'integrazione linguistica delle minoranze etniche dapprima, in seguito dell'insegnamento dell'inglese a parlanti non nativi.
Li Yen ha affrontato i seguenti temi:
La nostra insegnante, Li Yen French, nata a Singapore vive da decenni nel Regno Unito e si occupa dell'integrazione linguistica delle minoranze etniche dapprima, in seguito dell'insegnamento dell'inglese a parlanti non nativi.
Li Yen ha affrontato i seguenti temi:
MERCOLEDI 1 NOVEMBRE 2017
Visita alla Moulsham High School di Chelmsford
Una enorme emozione entrare in una scuola inglese. Si entra dalla Reception, che sembra quella di una clinica privata. I visitatori devono identificarsi, viene scattata una foro e prodotto un badge. Per entrare nei locali interni la porta ha un codice numerico.
Mi accoglie la prof.ssa Alex Sullivan, vice direttrice del Dipartimento di Inglese e responsabile della formazione dei nuovi insegnanti, gentilissima, molto giovane e dinamica.
Nella lunga giornata, iniziata alle 8:45 e finita alle 16, assisterò a tre diverse di inglese con ragazzi di vari anni, avrò un lungo colloquio con la responsabile degli insegnati di sostegno ed infine, dopo un panino con il dipartimento di inglese, assisterò ad una lezione di spagnolo tenuta da una giovanissima Miss Young.
Avevo chiesto di visitare una scuola per capire come funzionava l'inclusione degli studenti con bisogni speciali, siano essi con disabilità, con disturbi del l'apprendimento o con background migratorio di recente arrivo.
Tuttavia, questa è una scuola di eccellenza, una delle migliori dell'Inghilterrra, con studenti provenienti da famiglie della classe media.
Dunque qui l'inclusione è difficile studiarla perché ho avuto l'impressione che si tratti invece di una scuola esclusiva.
Scuola pubblica e comprensiva, mista, ha tuttavia delle caratteristiche che a noi italiani suonano strane:
L'impressione generale è quella di un insegnamento molto ben strutturato e pianificato, anche nei dettagli, con un curriculum abbastanza rigido e tutto voltato all'eccellenza ed ai risultati, dunque molto selettivo.
Positiva la gestione della logistica, dei tempi, dell'autonomia dei ragazzi. Ogni insegnante ha la sua aula, i ragazzi si spostano da un'aula all'altra e durante la ricreazione e il pranzo, entrambi di 30 minuti, sono liberi di girare negli spazi comuni, andare fuori e sedersi alla mensa.
Alcuni professori, a turno, controllano le aree comuni.
L'accoglienza è stata tutt'altro che calorosa nelle classi, forse perché gli insegnanti non erano stati avvisati in anticipo, ma rimane un'impressione di ordine e di organizzazione, data anche dalle uniformi, e di spazi molto ne organizzati con grandi laboratori di arte, scienze, chimica, multimediali.
Mi porto via una frase di Jane Rhys, che ho rubato da un poster della biblioteca:
"La lettura ci rende tutti migranti.
Ci porta via da casa ma, ancora di più, ci trova delle nuove case ovunque.
Mi accoglie la prof.ssa Alex Sullivan, vice direttrice del Dipartimento di Inglese e responsabile della formazione dei nuovi insegnanti, gentilissima, molto giovane e dinamica.
Nella lunga giornata, iniziata alle 8:45 e finita alle 16, assisterò a tre diverse di inglese con ragazzi di vari anni, avrò un lungo colloquio con la responsabile degli insegnati di sostegno ed infine, dopo un panino con il dipartimento di inglese, assisterò ad una lezione di spagnolo tenuta da una giovanissima Miss Young.
Avevo chiesto di visitare una scuola per capire come funzionava l'inclusione degli studenti con bisogni speciali, siano essi con disabilità, con disturbi del l'apprendimento o con background migratorio di recente arrivo.
Tuttavia, questa è una scuola di eccellenza, una delle migliori dell'Inghilterrra, con studenti provenienti da famiglie della classe media.
Dunque qui l'inclusione è difficile studiarla perché ho avuto l'impressione che si tratti invece di una scuola esclusiva.
Scuola pubblica e comprensiva, mista, ha tuttavia delle caratteristiche che a noi italiani suonano strane:
- dalla 6^ all'8 ^ serie le classe sono divise in maschili e femminili, perché sembra che così le ragazze possano avere più spazio di espressione. Le classi sono anche divise per livello, dunque da un anno ad un altro si può scendere o salire di livello passando da una classe all'altra dello stesso Grado. Inoltre esiste una classe di eccellenza, che è mista.
- Nella 10^ ed 11^ serie i ragazzi si preparano per gli esami finali della scuola dell'obbligo, il GCSE. Di nuovo le classi sono strutturate per livelli ed a ogni alunno è dato un obiettivo da raggiungere in termine di voto. Sui quaderni, tutti uguali e tutti forniti dalla scuola, in altro a destra in un cerchietto viene scritto il voto-target.
- Nella 12^ e 13^!serie i ragazzi preparano gli A levels. Non devono più indossare l'uniforme ed hanno alcune ore libere per lo studio individuale durante la giornata. AA loro è riservato uno spazio di studio e per loro viene tenuta aperta la biblioteca.
- Gli studenti con disabilità NON CI SONO. Chi ha una certificazione grave ( ADHD, Asperger, disabilità fisiche o mentali molto gravi), viene mandato ad una delle due scuole in città che se ne occupano. Chi non rientra nel range della gravità viene seguito a scuola, c'è una SUPPORT ROOM dove gli insegnanti specializzati, 12 in questa scuola, seguono i ragazzi con difficoltà varie, compresi i DSA, spesso nelle ore di lingue moderne, rinforzando le abilità di base. Si tratta di una stanza con dei computer e un grande tavolo, dove i ragazzi che sono in difficoltà, anche emotiva, perché ansiosi o con capacità attentive scarse, possono andare in alcuni momenti anche solo per rilassarsi.
- Gli studenti EAL, cioè quelli per cui l'inglese non è la lingua madre, sono pochi in questa scuola, e spesso hanno una buona scolarizzazione nella lingua madre. Esiste un protocollo del governo per identificare il loro livello, con una tavola che va da A a E, e in questa scuola si usano una serie di risorse prodotte da The bell Foundation: https://www.bell-foundation.org.uk/eal-assessment-framework-version-1-1/. La maggior parte degli studenti EAL della scuola risultano tali perché non sono di magrelingua inglese, ma avendo fatto tutto il percorso scolastico nel Regno Unito perché nati qui sono quasi tutti di livello E.
L'impressione generale è quella di un insegnamento molto ben strutturato e pianificato, anche nei dettagli, con un curriculum abbastanza rigido e tutto voltato all'eccellenza ed ai risultati, dunque molto selettivo.
Positiva la gestione della logistica, dei tempi, dell'autonomia dei ragazzi. Ogni insegnante ha la sua aula, i ragazzi si spostano da un'aula all'altra e durante la ricreazione e il pranzo, entrambi di 30 minuti, sono liberi di girare negli spazi comuni, andare fuori e sedersi alla mensa.
Alcuni professori, a turno, controllano le aree comuni.
L'accoglienza è stata tutt'altro che calorosa nelle classi, forse perché gli insegnanti non erano stati avvisati in anticipo, ma rimane un'impressione di ordine e di organizzazione, data anche dalle uniformi, e di spazi molto ne organizzati con grandi laboratori di arte, scienze, chimica, multimediali.
Mi porto via una frase di Jane Rhys, che ho rubato da un poster della biblioteca:
"La lettura ci rende tutti migranti.
Ci porta via da casa ma, ancora di più, ci trova delle nuove case ovunque.
Ccc
GIOVEDI 2 NOVEMBRE 2017
Essex Integration (Migrant and refugee support center)
Colchester
Essex integration è una associazione no-profit con base a Colchester, Essex, che si occupa di garantire servizi essenziali di supporto a migranti e rifugiati accettati nel programma VPR in Essex.
Il programma VPR ( Vulnerable people resettlement- ricollocamento delle persone vulnerabili) è un programma governativo che concede lo status di rifugiato ad alcune persone, provenienti da Afganistan, Siria ed altri paesi.
Essex integration lavora per la Contea dell'Essex per fornire gli aiuti previsti dal programma ma, come organizzazione benefica, fornisce una più ampia integrazione attraverso una serie di servizi volontari e comunitari.
"Essex Integration is a non-profit organisation that provides essential support services to newly arriving refugees and migrants accepted under the Home Office VPR scheme to Essex.
While it works on a contract basis for Essex County Council to deliver the core requirements of the scheme, it also provides, as a charitable trust, wider integration support through a range of voluntary and community services."
www.essexintegration.org
Il programma VPR ( Vulnerable people resettlement- ricollocamento delle persone vulnerabili) è un programma governativo che concede lo status di rifugiato ad alcune persone, provenienti da Afganistan, Siria ed altri paesi.
Essex integration lavora per la Contea dell'Essex per fornire gli aiuti previsti dal programma ma, come organizzazione benefica, fornisce una più ampia integrazione attraverso una serie di servizi volontari e comunitari.
"Essex Integration is a non-profit organisation that provides essential support services to newly arriving refugees and migrants accepted under the Home Office VPR scheme to Essex.
While it works on a contract basis for Essex County Council to deliver the core requirements of the scheme, it also provides, as a charitable trust, wider integration support through a range of voluntary and community services."
www.essexintegration.org
Colchester è la più antica città inglese e la prima capitale della Britannia, ancora prima di Londra. Posta su una collina, conserva ancora le antiche mura romane, i resti di un'abbazia del 1100 insieme ad altre ricche testimonianze dall'età romana a quella medievale all'assedio durante la Guerra Civile nel 1600.
Mark Snelling è il responsabile di Essex Integration e ci accoglie nelle stanze della antica rettoria. Appartengono alla chiesa Anglicana e sono la sede amministrativa di Essex Integration, ma anche luogo di riunione e socializzazione.
Mark ci accompagna poi ad una grande sala comunitaria, proprietà delgli Scout di Colchester, dove quattro volte alla settimana, in due turni, dalle 10:30 alle 12:00 e dalle 12:30 alle 14:00 si svolgono le lezioni di lingua per rifiati, richiedenti asilo ed immigrati in generale.
Nella grande sala ci sono sei gruppi attorno a vari tavoli, ognuno con un insegnante responsabile e vari ragazzi che aiutano. Gli insegnanti sono tutti volontari, tranne Peter che fa da supervisore, molti ex insegnanti ora in pensione. I ragazzi sono per la maggior parte studenti universitari, di vario ba ckground. Molto spesso hanno anche loro un background migratorio, parlano Malese, arabo, parsi, urlo, afgano o francese, e danno una mano soprattutto nei gruppi di livello più basso. Ci sono una ragazza spagnola che è qui con l'Erasmus, un ragazzo afgano arrivato da due anni che studia scienze politiche, molte ragazze di origine asiatica, molte con il velo colorato.
Assisto ad una prima lezione di alfabetizzazione. Si tratta di donne nepalesi, anziane, molte delle quali stanno lentamente imparando l'alfabeto e parole base come TV o tavolo. Ridono, Una si batte la testa all'ennesimo errore di pronuncia è ride per dire che non gli entra in testa.
Più tardi, ad un altro tavolo, parleremo con due donne nigeriane, con figli già grandi, che stanno faticosamente imparando a leggere. Una in particolare modo è molto pessimista: i figli sono grandi e non l'aiutano ad imparare, ed in Inghilterra non si trova lavoro se non si sa leggere e scrivere...
Dopo una breve pausa arriva il secondo gruppo. Una famiglia afgana : la moglie minuta, con una faccia da adolescente sotto il velo nero con i brillantini porta un passeggino con un bambino piccolo, una bambina di 4 anni per la mano e il marito al braccio. Il marito è cieco, saluta Petr e poi va ad un tavolo a parlare con una delle volontarie. Parla un inglese molto buono. La moglie si siede nel gruppo di alfabetizzazione, accanto ad altre sue donne afgane, ognuna con un bambino sulle gambe. Scrivono faticosamente l'alfabeto ed ogni tanto buttano l'occhio ai relativi passeggini con i bambini più piccoli. Sanno solo poche parole di inglese.
Il governo inglese, a quanto abbiamo capito da vari discorsi dei responsabili ( che ci parlavano a forza di sigle ed acronimi dando per scontato che fossero di dominio universale) concede permessi solo a pochissime categorie di rifugiati. Tra questi gli ex contractors in Afganistan, uomini che hanno lavorato per l'esercito britannico e magari sono stati feriti in servizio, come forse l'uomo che abbiamo visto oggi. Ci sono inoltre le mogli dei Nepalesi al servizio degli Inglesi, che hanno diritto a entrare nel Regno Unito, ed ultimamente ad alcune famiglie siriane provenienti da campi profughi dell'UHNR.
Ad un altro tavolo il livello linguistico è più alto. Si parla delle città inglesi e si imparano i punti cardinali. Qui una giovane coppia siriana, elegante e ben curata, con una bambina di forse quattro anni siede accanto ad una giovane mamma di origine siriana, con un bambino piccolo addormentato nel passeggino, e ad una giovane donna turca laureata in filosofia, scappata dal regime di Erdogan.
Gli altri migranti vengono dal Bangladesh, Romania, Iraq...mille volti e mille storie che si riuniscono in questo stanzone con i simboli dello, scoutismo e delle forse aeree attaccati alle pareti.
La mia collega ungherese ed io giriamo tra i tavoli, ascoltiamo per un po', chiehdiamo informazioni a Peter su come riescono a trovare i volontari e come funzionano le iscrizioni. Fotografiamo il modulo per l'intervista iniziale, il volantino con cui cercano di trovare nuovi insegnanti.
Alle due la grande sala si svuota. Ne usciamo con la strana sensazione di non sapere più in che parte del mondo siamo, dopo tante facce, storie, vite.
Ci aggiriamo per il Parco del Castello normanno, passeggiamo lungo il fiume, poi riprendiamo il treno per Chelmsford.
Mark Snelling è il responsabile di Essex Integration e ci accoglie nelle stanze della antica rettoria. Appartengono alla chiesa Anglicana e sono la sede amministrativa di Essex Integration, ma anche luogo di riunione e socializzazione.
Mark ci accompagna poi ad una grande sala comunitaria, proprietà delgli Scout di Colchester, dove quattro volte alla settimana, in due turni, dalle 10:30 alle 12:00 e dalle 12:30 alle 14:00 si svolgono le lezioni di lingua per rifiati, richiedenti asilo ed immigrati in generale.
Nella grande sala ci sono sei gruppi attorno a vari tavoli, ognuno con un insegnante responsabile e vari ragazzi che aiutano. Gli insegnanti sono tutti volontari, tranne Peter che fa da supervisore, molti ex insegnanti ora in pensione. I ragazzi sono per la maggior parte studenti universitari, di vario ba ckground. Molto spesso hanno anche loro un background migratorio, parlano Malese, arabo, parsi, urlo, afgano o francese, e danno una mano soprattutto nei gruppi di livello più basso. Ci sono una ragazza spagnola che è qui con l'Erasmus, un ragazzo afgano arrivato da due anni che studia scienze politiche, molte ragazze di origine asiatica, molte con il velo colorato.
Assisto ad una prima lezione di alfabetizzazione. Si tratta di donne nepalesi, anziane, molte delle quali stanno lentamente imparando l'alfabeto e parole base come TV o tavolo. Ridono, Una si batte la testa all'ennesimo errore di pronuncia è ride per dire che non gli entra in testa.
Più tardi, ad un altro tavolo, parleremo con due donne nigeriane, con figli già grandi, che stanno faticosamente imparando a leggere. Una in particolare modo è molto pessimista: i figli sono grandi e non l'aiutano ad imparare, ed in Inghilterra non si trova lavoro se non si sa leggere e scrivere...
Dopo una breve pausa arriva il secondo gruppo. Una famiglia afgana : la moglie minuta, con una faccia da adolescente sotto il velo nero con i brillantini porta un passeggino con un bambino piccolo, una bambina di 4 anni per la mano e il marito al braccio. Il marito è cieco, saluta Petr e poi va ad un tavolo a parlare con una delle volontarie. Parla un inglese molto buono. La moglie si siede nel gruppo di alfabetizzazione, accanto ad altre sue donne afgane, ognuna con un bambino sulle gambe. Scrivono faticosamente l'alfabeto ed ogni tanto buttano l'occhio ai relativi passeggini con i bambini più piccoli. Sanno solo poche parole di inglese.
Il governo inglese, a quanto abbiamo capito da vari discorsi dei responsabili ( che ci parlavano a forza di sigle ed acronimi dando per scontato che fossero di dominio universale) concede permessi solo a pochissime categorie di rifugiati. Tra questi gli ex contractors in Afganistan, uomini che hanno lavorato per l'esercito britannico e magari sono stati feriti in servizio, come forse l'uomo che abbiamo visto oggi. Ci sono inoltre le mogli dei Nepalesi al servizio degli Inglesi, che hanno diritto a entrare nel Regno Unito, ed ultimamente ad alcune famiglie siriane provenienti da campi profughi dell'UHNR.
Ad un altro tavolo il livello linguistico è più alto. Si parla delle città inglesi e si imparano i punti cardinali. Qui una giovane coppia siriana, elegante e ben curata, con una bambina di forse quattro anni siede accanto ad una giovane mamma di origine siriana, con un bambino piccolo addormentato nel passeggino, e ad una giovane donna turca laureata in filosofia, scappata dal regime di Erdogan.
Gli altri migranti vengono dal Bangladesh, Romania, Iraq...mille volti e mille storie che si riuniscono in questo stanzone con i simboli dello, scoutismo e delle forse aeree attaccati alle pareti.
La mia collega ungherese ed io giriamo tra i tavoli, ascoltiamo per un po', chiehdiamo informazioni a Peter su come riescono a trovare i volontari e come funzionano le iscrizioni. Fotografiamo il modulo per l'intervista iniziale, il volantino con cui cercano di trovare nuovi insegnanti.
Alle due la grande sala si svuota. Ne usciamo con la strana sensazione di non sapere più in che parte del mondo siamo, dopo tante facce, storie, vite.
Ci aggiriamo per il Parco del Castello normanno, passeggiamo lungo il fiume, poi riprendiamo il treno per Chelmsford.
VENERDI 3 NOVEMBRE 2017
VIsita alla Boswell High School
Springfield, Cheltenhan
Venerdì mattina: attraverso in autobus la città ed arrivo a Springfield, un quartiere residenziale benestante. Davanti alla Boswell School mi aspetta la mia collega ungherese. Dopo la solita identificazione ( nome, foto, cartellino con nome e foto e la scritta VISITOR) Sophie Dodson ci accoglie nella sala riunioni. Ci ha preparato un intenso programma. Che inizia con una chiacchierata con 5 studentesse EAL, cioè studentesse per cui l'inglese è seconda lingua. In realtà due sono di fatto nate nel Regno Unito da genitori indiani, una è di origine belga ma vive da 10 anni i paesi anglofoni e soltanto una, una ragazza pakistana con un coloratissimo vestito rosa e un velo bianco è arrivata da grande a Chelsford. Chiediamo loro che lingua parlano a casa, ma quasi tutte parlano inglese, dato che i genitori sono nati in altri paesi ma vivono qui da molto tempo. Solo la studentessa pakistana ha avuto difficoltà iniziali con la lingua, ma dopo un anno dall'arrivo ha superato l'esame di stato dei 16 anni, i GCSE, e adesso si prepara per la maturità, gli A levels.
Durante la mattinata assisteremo dunque a 5 lezioni, ed in ognuna troveremo una di loro.
Durante la mattinata assisteremo dunque a 5 lezioni, ed in ognuna troveremo una di loro.
La scuola è organizzata in vari edifici, con i dipartimenti di Inglese, matematica, scienze lingue moderne così via. Ogni insegnante ha la sua aula e il suo ufficio, oltre ad una enorme sala degli insegnanti.
La nostra guida ci spiega che di fatto per gli alunni per cui l'inglese è L2 non ci sono particolari programmi, se non un'ora a settimana per la lingua scritta. Il resto dell'integrazione avviene in classe e efacilitando I contatti sociali, la partecipazione ai club doposcuola o al volontariato.
Per quanto riguarda i BES la politica della scuola è molto inclusiva. Sono inseriti nelle classi e, a seconda del tipo di certificazione, sono nei gruppi più piccoli( per i livelli più bassi) o hanno un "teaching assistant " che li segue per più ore a seconda della gravità. Sophie si meraviglia che alla Moulsham High mi abbiano detto che non hanno studenti con disabilità gravi. Qui ci sono studenti che hanno uno statement , cioè una certificazione, che sia ADHD o Asperger o altra sindrome. Normalmente questi studenti stanno in classe, talvolta hanno un'orario ridotto e comunque usufruiscono del support teacher, l'insegnante di sostegno.
Gli alunni seguono le lezioni di inglese e matematica divisi in classi omogenee per livello. Dunque abbiamo visto alcuni studenti dell'ottavo anno alla lezione di inglese, ma soltanto alcuni di essi erano poi a quella di scienze, perché cambiano gruppo a seconda della materia.
L'atmosfera in classe è un po' più rumorosa che alla Moulsham, ma la lezione ci è sembrata molto standardizzata: obiettivo della lezione, domande, risposte individuali sul quaderno, confronto con le risposte alla lavagna.
In generale, Chelmsford non è un luogo adatto a studiare l'integrazione, dato che gli immigrati recenti sono pochissimo. La professoressa di inglese ci suggerisce Manchester o Londra, dove davvero le classi hanno una percentuale altissima di studenti EAL.
Next time.
La nostra guida ci spiega che di fatto per gli alunni per cui l'inglese è L2 non ci sono particolari programmi, se non un'ora a settimana per la lingua scritta. Il resto dell'integrazione avviene in classe e efacilitando I contatti sociali, la partecipazione ai club doposcuola o al volontariato.
Per quanto riguarda i BES la politica della scuola è molto inclusiva. Sono inseriti nelle classi e, a seconda del tipo di certificazione, sono nei gruppi più piccoli( per i livelli più bassi) o hanno un "teaching assistant " che li segue per più ore a seconda della gravità. Sophie si meraviglia che alla Moulsham High mi abbiano detto che non hanno studenti con disabilità gravi. Qui ci sono studenti che hanno uno statement , cioè una certificazione, che sia ADHD o Asperger o altra sindrome. Normalmente questi studenti stanno in classe, talvolta hanno un'orario ridotto e comunque usufruiscono del support teacher, l'insegnante di sostegno.
Gli alunni seguono le lezioni di inglese e matematica divisi in classi omogenee per livello. Dunque abbiamo visto alcuni studenti dell'ottavo anno alla lezione di inglese, ma soltanto alcuni di essi erano poi a quella di scienze, perché cambiano gruppo a seconda della materia.
L'atmosfera in classe è un po' più rumorosa che alla Moulsham, ma la lezione ci è sembrata molto standardizzata: obiettivo della lezione, domande, risposte individuali sul quaderno, confronto con le risposte alla lavagna.
In generale, Chelmsford non è un luogo adatto a studiare l'integrazione, dato che gli immigrati recenti sono pochissimo. La professoressa di inglese ci suggerisce Manchester o Londra, dove davvero le classi hanno una percentuale altissima di studenti EAL.
Next time.
DOMENICA 4 NOVEMBRE 2017
Visita a Londra: visita guidata del Parlamento
A conclusione del corso, con il gruppo di insegnanti europei ci siamo trovati alla stazione di Chelmsford per andare a visitare Londra. Una piccola rappresentanza dell' Europa: Francia, Spagna, Germania, Italia, Ungheria, Lituania, Slovacchia.
La visita guidata del Parlamento è stata interessante, ha confermato quanto ancora rimanga del passato coloniale del Regno Unito, sia nella simbologia che nel rispetto di tradizioni e protocolli.
A Covent Garden ho però trovato qualcosa che si lega al corso. In una lezione avevamo commentato la frase:
WE ARE HERE BECAUSE YOU WERE THERE
riferita ovviamente al colonialismo britannico come causa della presenza nel Regno Unito di migranti provenienti dalle ex colonie.
In un negozio molto chic di Covent Garden una marca di te ricorda la Compagnia delle Indie, la società privata che iniziò la colonizzazione dell'India attraverso degli avamposti commerciali.
Eccola ancora qui come se non fossero passati tutti questi secoli:
La visita guidata del Parlamento è stata interessante, ha confermato quanto ancora rimanga del passato coloniale del Regno Unito, sia nella simbologia che nel rispetto di tradizioni e protocolli.
A Covent Garden ho però trovato qualcosa che si lega al corso. In una lezione avevamo commentato la frase:
WE ARE HERE BECAUSE YOU WERE THERE
riferita ovviamente al colonialismo britannico come causa della presenza nel Regno Unito di migranti provenienti dalle ex colonie.
In un negozio molto chic di Covent Garden una marca di te ricorda la Compagnia delle Indie, la società privata che iniziò la colonizzazione dell'India attraverso degli avamposti commerciali.
Eccola ancora qui come se non fossero passati tutti questi secoli: